Resta stabile la posizione di Modena nella classifica di Ecosistema Urbano 2021, il rapporto annuale di Legambiente che traccia il quadro della qualità ambientale delle città italiane.
Come ogni anno i dati sono stati resi disponibili attraverso le infografiche interattive del Sole24Ore, pubblicate insieme al report completo. Di seguito una breve sintesi dei dati relativi alla città di Modena.
- Nel settore Ambiente è positivo l’incremento del verde pubblico disponibile, mentre cala la performance in termini di uso efficiente del suolo.
- Sul fronte della qualità dell’Aria era atteso il calo della concentrazione annua di NO2, presumibilmente legato al lockdown. Problematico invece il +34% riferito ai giorni critici per la concentrazione di ozono, un gas inquinante secondario che si forma soprattutto durante il periodo estivo in presenza di altre sostanze inquinanti, che non paiono essere diminuite in misura significativa.
- Sul fronte Acqua si conferma il trend di miglioramento riferito alle dispersioni della rete idrica, già notato lo scorso anno: resta comunque un livello di dispersione drammatico, da 2 a 4 volte superiore rispetto alle migliori 10 città nella classifica relativa a questo indice.
- Sostanzialmente stabili gli indicatori relativi alla Mobilità, con una lieve flessione del tasso di motorizzazione (-0,5 auto/100 abitanti rispetto al report precedente) che speriamo si confermi anche nei dati 2021.
- Positivo anche il calo dei Rifiuti prodotti, che si attestano al valore più basso degli ultimi 5 anni.
“A fronte di un sostanziale nulla di fatto sul versante della qualità dell’aria e della stabilità degli indici legati alla mobilità, in questa fase storica fortemente legati alla mancanza di scelte politiche decise dopo il primo lockdown, quest’anno vogliamo segnalare due punti nodali sui quali auspichiamo un forte impegno dell’Amministrazione comunale nei prossimi mesi, oltre a un elemento critico aggiuntivo” commenta Legambiente Modena.
“Il primo è il tema dei rifiuti: a fronte di una media nazionale di 514 kg/abitante nelle aree urbane, Modena continua ad attestarsi a più di 680 kg/abitante. Ci aspettiamo quindi un impegno preciso del Comune nell’adottare politiche di gestioni efficaci, come la raccolta porta a porta e la tariffazione puntuale recentemente annunciate: confidiamo di poter vedere quanto prima la calendarizzazione del processo di conversione del servizio di raccolta nei vari quartieri della città.”
“Il secondo punto nodale riguarda le perdite idriche: leggiamo di un livello di dispersione drammatico, da 2 a 4 volte superiore rispetto alle migliori 10 province nella classifica nazionale relativa a questo indice. È necessaria quanto prima una verifica delle azioni intraprese e di quelle programmate, per poter ridurre il più possibile lo spreco di una risorsa che, con l’atteso peggioramento della crisi climatica, è sempre più preziosa.”
“Da ultimo, pur non essendo evidenziato in modo significativo dagli indicatori di Ecosistema Urbano, rileviamo che il promesso cambio di rotta sul consumo di suolo non è ancora avvenuto. In presenza di numerose aree industriali dismesse, è stato recentemente firmato un accordo per l’espansione dell’area produttiva della Crocetta su uno dei cunei verdi più importanti della città, ovvero l’area agricola tra via Santa Caterina e la ferrovia Modena Bologna. Questo nonostante gli indirizzi della nuova legge urbanistica regionale, che promettevano di tutelare queste particolari aree agricole che dal territorio rurale si avvicinano al centro della città. Si tratta di un tema sul quale occorre tornare presto a parlare.”