Nuovi insediamenti industriali, Legambiente: “Servono politiche di sviluppo senza consumo di suolo”

Stop al consumo di suolo, per davvero: è questa la richiesta che i circoli di Legambiente presenti sul territorio modenese hanno fatto alla Provincia di Modena e ai Comuni con una lettera, inoltrata per conoscenza anche all’Assessora regionale alla Programmazione territoriale Barbara Lori.

La piaga del consumo di suolo non accenna minimamente a fermarsi, come dimostra l’attività di numerosi comitati e associazioni del modenese che continuano a opporsi a nuovi progetti edificatori che comportano e comporteranno ulteriori perdite di suolo agricolo e l’impermeabilizzazione di nuove superfici, provocando altri impatti significativi su un territorio già fortemente modificato dall’attività umana.

“La notizia dell’arrivo di nuovi investimenti esteri per il settore automotive, relativi in particolare alla produzione di auto elettriche, non può lasciarci indifferenti” commenta Legambiente. “Da un lato accogliamo favorevolmente la notizia perché potrà dare un nuovo impulso alla transizione verso la mobilità a emissioni zero che tutti auspichiamo, dall’altro dobbiamo chiederci quali saranno gli impatti di questi nuovi insediamenti sul nostro territorio.”

“Per questo abbiamo chiesto alla Provincia e ai Comuni di istituire un tavolo di confronto per creare una banca dati delle aree dismesse: si tratta di uno strumento già attivo in Piemonte e Lombardia, e proposto anche in Emilia-Romagna da Legambiente nella fase di confronto sulla legge urbanistica regionale. All’epoca la proposta non fu recepita, ma oggi è quantomai urgente creare questo strumento, che potrà essere utile anche per altri nuovi insediamenti, favorendo la riconversione di aree dismesse.”

“Aspettiamo quindi un segnale positivo da parte degli amministratori locali”, conclude Legambiente. “Confidiamo che venga colta l’utilità di questo strumento nella prospettiva di rendere più sostenibile lo sviluppo economico del nostro territorio.”

 

(Immagine di Hands off my tags! Michael Gaida da Pixabay)